Raccontarsi, parlare di sé, mettersi in luce non è mai semplice. La divagazione è dietro l’angolo, l’inciampo è frequente, l’articolazione dei concetti può essere poco fluida o rallentata. È per questo che molti colloqui con un selezionatore non producono effetti. Anche a parità di titoli, o di esperienze e capacità, è facile essere sorpassati da candidati più spigliati o con maggiori qualità comunicative.
Ecco quindi il primo, fondamentale, motivo per cui realizzare un videocurriculum; per esercitarsi davanti a uno videocamera (ma oggi basta un semplice smartphone montato su cavalletto, o addirittura la webcam del pc) a raccontare se stessi in un modo convincente, realistico, naturale, sintetico. La videocamera, come la telecamera, è uno strumento impietoso. Capiterà di non piacersi, di trovarsi goffi, di provare rabbia o frustrazione per ciò che videoregistriamo. Il segreto è, come in molte questioni, fare, rifare, rifare ancora. Le star del web sono rare, ma creare un buon videocurriculum è alla portata di tutti con un poco di buona volontà.
Il meno possibile. Il web vive di velocità e, in media un video generico viene abbandonato in meno di 15”. È chiaro che un selezionatore, o un responsabile risorse umane ha un valido motivo per andare in fondo a un videocurriculum, ma non è detto che lo veda tutto, se supera il minuto. Un minuto è, in genere, considerato un tempo accettabile per interessare, incuriosire e, se tutto va bene, andare avanti nel processo di selezione.
Il contenuto, come sempre, prevale su tutto. Deve interessare, deve avere un contenuto interessante. Durante le lezioni che tengo su questo tema a volte mi chiedono: “sono all’inizio… come posso avere qualcosa di interessante da dire?”. L’equivoco qui è sul valore del termine “interessante”; non si tratta di un elenco di titoli di studio, né di esperienze, mansioni svolte, eccetera. Questi sono tutti argomenti che sicuramente sono già esposti sul curriculum tradizionale, cartaceo o elettronico che sia. Si tratta, in video, di interessare attraverso una storia. Può essere una storia semplicissima, un sogno, un progetto, un desiderio, un aspirazione, l’importante è comunicarla in forma di storia. Con un incipit avvincente quindi, uno svolgimento e una fine.
In sintesi:
Il meglio che possiate fare. Oggi quasi tutti gli smartphone producono filmati in HD, orientate bene le luci e cercate uno sfondo neutro, senza peluche o poster di calciatori sullo sfondo. Tutto ciò che distrae da voi è inutile. Tutto ciò che entra nell’inquadratura deve avere una funzione. Se mostro una cartolina di Parigi, dev’essere perché ci ho lavorato, o parlo bene il francese, eccetera.
Questo è il punto centrale. E qui le risposte possono essere molte. Siccome amo le liste, ecco una nutrita lista di motivi.
Adesso occorre caricarlo su YouTube e renderlo reperibile per chi va a caccia di candidature come le nostre. Occorre quindi avere una gmail, e caricare il video su YouTube curando in modo particolare titoli, descrizione e tag.
YouTube fornisce analisi precise di come sta andando il video. Un’occhiata al grafico in basso può dare anche un’idea di altri indicatori utili per verificare se il videocurriculum “funziona”. Cercate di promuoverlo sui social con attività di condivisione o seeding, ovviamente valutando sempre la pertinenza con i luoghi virtuali in cui lo distribuite.