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Il lavoro di editor e i suoi, insospettati, vantaggi

4 - novembre 2021

La scorsa settimana mi è capitato, dopo un bel po’ di tempo, di lavorare all’editing di una sceneggiatura cinematografica.

È una cosa che amo fare, che conosco bene, ma che forse a causa della pandemia, o del mio interesse per altri aspetti della scrittura non mi capitava da un po’.

Condivido questo racconto perché il mio lavoro di editor, in questo caso, ha abbracciato tre aspetti che credo possano interessare molte persone della mia rete:

  • il primo è quello della lettura e dell’ascolto in senso più ampio; del piacere di abbandonarsi a una storia; di sospendere l’incredulità e il cinismo, lasciarsi trascinare dal racconto e dal fascino dei personaggi;
  • il secondo è quello della creatività; capire cosa suggerire agli autori, cosa renderebbe più realistico un dialogo o più intrigante una scena;
  • il terzo è quello della produzione; occorre lavorare su cosa può avvantaggiare i producer e gli organizzatori, cosa è costoso e rischia di venir tagliato, valutare se una scena può essere girata di giorno, invece che di notte.

Insieme a questi aspetti c’è il potere curativo, lenitivo, trasformativo della lettura e della scrittura.

So che da più parti si levano voci pessimistiche sul futuro dei libri e del testo scritto.

Ma in realtà, anche nel digital – di cui mi occupo principalmente – tutto è scritto e tutto viene letto.

Dobbiamo sforzarci di dare alle nostre parole non tanto quei tecnicismi che ci chiede la SEO, comunque da rispettare e valutare, ma la magia, l’incanto, la forza del racconto.

Una buona storia cambia le cose.

Da Angelo Simone
Categoria: blog